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L’Italia dell’Unesco: il centro storico di Roma

di Antonietta Patti
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Piazza San Pietro nel centro storico di Roma

La nostra rubrica questo mese ci porta nella “Città Eterna”. Fondata, secondo la leggenda, il 21 Aprile del 753 a.C., Roma conserva luoghi dal valore incalcolabile creati dall’abilità, dall’ingegno e dalla creatività dei più grandi artisti di ogni tempo. I monumenti culturali del centro storico di Roma, costruiti negli ultimi 3000 anni di storia dell’Umanità e compresi in un territorio di 1430,8 ettari, fanno parte dei beni tutelati dall’UNESCO dal 1980.

Chiamata anche “Città Eterna” e “Caput Mundi”, il centro storico di Roma custodisce testimonianze uniche dell’antichità in ottimo stato di conservazione. È una città che porta con sé l’orgoglioso ricordo di essere stata il centro del più grande impero del mondo occidentale, e la consapevolezza dell’importanza di essere ancora oggi una capitale del mondo e il cuore della religione cristiana.

Roma è una delle città più conosciute al mondo. Quella che oggi è la capitale politica – della Repubblica Italiana – e religiosa – dello Stato Vaticano – rivela uno straordinario sviluppo artistico, architettonico, tecnologico, urbanistico, tale da essere un punto di riferimento indiscusso capace d’influenzare lo sviluppo culturale di tutto il mondo.

Tutta la città è cosparsa di monumenti importanti, alcuni sono le monumentali tracce della sua storia più antica. Quella più famosa al mondo è forse il Colosseo: l’anfiteatro Flavio, il più grande di Roma e il primo della città a essere costruito in pietra, tra il 70 e il 72 d.C., e inaugurato nell’80 d.C. da Domiziano, uno degli imperatori della dinastia Flavia. Con i suoi quattro piani – tre costituiti da arcate inquadrate da semicolonne più un attico al quale agganciare il velarium per riparare gli spettatori dal sole – era un eccezionale luogo di spettacolo. In questo posto gli antichi romani potevano assistere a esibizioni di caccia, scontri tra gladiatori, rievocazioni di battaglie storiche ed esecuzioni capitali.

L’area del Foro invece, era il cuore della vita politica, istituzionale e commerciale dell’antica Roma, allargata e monumentalizzata in età imperiale attraverso la costruzione di nuovi fori, le cui tracce s’intravedono lungo l’attuale Via dei Fori Imperiali.

Uno dei Fori più imponenti era quello voluto dall’imperatore Traiano, del quale restano l’emiciclo dei Mercati Traianei, poche tracce della Basilica Ulpia – dal nome della gens alla quale apparteneva l’imperatore – e la Colonna Traiana: la monumentale tomba di Traiano, eretta nel 113 d.C. e abbellita con un bassorilievo che avvolge la colonna come fosse un nastro. Le scene scolpite raccontano la storia dalla conquista della Dacia – una regione che comprendeva territori dell’attuale Romania, Ungheria e Bulgaria – compiuta proprio da Traiano.

Il Colosseo e i Fori, nel pieno centro storico di Roma, sono oggi sotto la tutela del Parco Archeologico del Colosseo, che gestisce la conservazione e la valorizzazione anche del colle Palatino. Da quartiere riservato all’élite senatoria l’area del Palatino divenne la residenza e la sede del potere degli imperatori, il “palatium” dal quale deriva il nostro termine italiano “palazzo”.

Altri resti della Roma antica sono gli archi di trionfo – come quello dedicato all’imperatore Costantino nel 315 d.C., tra il Palatino e il Colosseo – le antiche mura volute dall’imperatore Aureliano, i tanti acquedotti e le grandi terme, come quella di Caracalla sulla Via Appia Antica. Quest’antica strada romana è un altro sito di storica importanza, che conserva le tracce di numerosi edifici funerari, come il sepolcro degli Scipioni, il Mausoleo di Cecilia Metella e alcune catacombe cristiane della città.

A proposito di edifici sepolcrali, non possiamo dimenticare monumenti come il mausoleo del primo imperatore di Roma, Ottaviano Augusto – vicino l’Ara Pacis, è oggetto di restauro per una totale riapertura al pubblico – e il mausoleo dell’imperatore Adriano corrispondente all’attuale Castel Sant’Angelo.

Un altro luogo sacro della Roma antica trasformato e destinato a una nuova funzione fu il Pantheon: un tempio costruito e dedicato da Marco Vipsanio Agrippa a tutti gli dei nel 27 a.C., ricostruito dall’imperatore Adriano nel II secolo, divenne una chiesa cristiana nel VII secolo. La sua struttura rende questo monumento uno dei luoghi più famosi del mondo: una cella a pianta circolare dal diametro di 43 metri, sovrastata da una cupola alta 43 metri con un oculo dal quale entra la luce, e preceduta da un portico rettangolare colonnato che regge un frontone triangolare.

Tra gli innumerevoli luoghi della cristianità sparsi per la città possiamo citare alcune delle chiese della prima epoca cristiana, come quelle di San Clemente, di San Callisto, di Santa Sabina sull’Aventino e di Santa Maria in Trastevere, fino alle grandi Basiliche di San Giovanni in Laterano, di San Paolo fuori le Mura, di Santa Maria Maggiore e di San Pietro in Vaticano.

Dal Medioevo e fino all’età contemporanea, i Pontefici dominarono l’antica capitale dell’impero romano trasformandola nella cosiddetta “città dei papi”. Roma è ricolma di luoghi sacri alla religione cristiana, all’interno dei quali si espressero gli artisti di ogni tempo. In particolare, nel corso del 1400 e del 1500 un rinnovamento artistico portò all’abbellimento di alcuni luoghi dei Palazzi Vaticani, negli appartamenti di Giulio II e nella Cappella Sistina ad esempio, nei quali lavorarono artisti come Botticelli, Ghirlandaio, Signorelli, Perugino, Pinturicchio, Michelangelo e Raffaello.

L’intera città ha subito rifacimenti e trasformazioni nel corso dei secoli, mostrando le caratteristiche dei nuovi linguaggi artistici. Uno di questi fu senza dubbio il Barocco, che nel corso del 1600 e del 1700 ha modificato alcune piazze della città portandole a spiccare nel tessuto cittadino, come Piazza Navona, Piazza del Popolo, Piazza di Trevi con la sua famosissima Fontana, Piazza di Spagna con la sua scalinata di Trinità dei Monti e Piazza San Pietro col famoso colonnato scenografico realizzato dal Bernini.

La conquista e l’elezione di Roma a capitale del Regno d’Italia, nel 1871, sono state accompagnate da una profonda trasformazione urbanistica e architettonica della città. A questo periodo risalgono la sistemazione di alcuni quartieri, come l’Esquilino – con la realizzazione di Piazza Vittorio Emanuele II – e la costruzione di edifici ministeriali, come il Palazzo delle Finanze e quello delle Esposizioni. L’edificio di spicco di questa trasformazione però fu senza dubbio l’Altare della Patria, anche detto Vittoriano: costruito tra 1885 e il 1935 – ma inaugurato già nel 1911 – venne dedicato alla memoria del re Vittorio Emanuele II e all’Italia unita e libera.

Il centro storico di Roma testimonia tre millenni di Storia ininterrotta attraverso una stratificazione di linguaggi artistici, architettonici e culturali armoniosamente integrati. In questo articolo abbiamo soltanto citato una piccola parte dei tanti edifici e monumenti, di proprietà dello Stato Italiano e dello Stato Vaticano, nei quali è visibile questa stratificazione che è caratteristica di Roma, insieme agli originali sviluppi urbanistici che l’hanno trasformata nel corso del tempo.

Bibliografia e Sitografia
  • L’Italia dell’Unesco, Giunti e Tancredi Vigliardi Paravia Editori, Firenze 2021.

Foto di Antonietta Patti

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