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10 MAGGIO 2024 DELL’ASSOCIAZIONE KERMESSE: il turismo delle radici e i dolci delle monache di casa

di Antonietta Patti
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10 maggio 2024 villa niscemi sala delle carrozze evento associazione culturale kermesse

Il 10 maggio 2024 è stato un giorno molto impegnativo per l’Associazione Culturale Kermesse. L’ultimo evento prima della pausa estiva dell’associazione, tenutosi ancora una volta nella Sala delle Carrozze di Villa Niscemi, ha occupato l’intera giornata.

Di mattina si è tenuto un seminario, destinato soprattutto agli studenti dell’Istituto Superiore Mario Rutelli di Palermo, col quale l’Associazione ha collaborato per la realizzazione dell’evento.

Hanno attivamente partecipato la Dirigente Scolastica Prof.ssa Giovanna Ferrari e la Prof.ssa Chantal Pollari Ballotta, e numerosi relatori. Il seminario infatti, era l’ultima tappa di un PCTO: verteva sul “turismo delle radici” e raccontava anche possibili pratiche da attuare per contrastare l’emigrazione giovanile.

Il “turismo delle radici” si concentra sulla ricerca delle proprie origini familiari e sull’esplorazione della cultura d’origine della propria famiglia. Sempre più persone cercano di comprendere meglio la propria storia familiare. Altri vorrebbero incontrare parenti lontani o conoscere le comunità che condividono la stessa eredità culturale. Molte persone viaggiano per visitare i luoghi legati alle proprie origini, dai quali i loro antenati sono emigrati, spesso per cercare migliori opportunità lavorative.

Il “turismo delle radici” può arricchire notevolmente la vita di una persona, come spiegato dal Dott. Ignazio Caloggero, Presidente dell’Associazione AIPTOC. Allo stesso modo, il turista ha bisogno di servizi, la cui accessibilità ed efficienza possono contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone che vi abitano.

Il miglioramento dei servizi crea nuove opportunità di lavoro e promuove lo sviluppo delle imprese. In altre parole, permette la crescita economica locale e aiuta a combattere il fenomeno della “desertificazione umana”, che sta colpendo i borghi dell’entroterra siciliano. Come sottolineato dal Dott. Mario Cicero, Sindaco di Castelbuono – che ha raccontato alcune delle pratiche che sono state messe in atto nel suo Comune – e dal Dott. Toti Piscopo amministratore unico della Logos s.r.l. Comunicazione e Immagine e patrono di Travelnostop e Travelexpo.

Su questa scia si sono inseriti gli interventi del Dott. Maurizio Giambalvo coordinatore regionale del progetto del PNRR “Turismo delle radici” della ITALEA, e della Dott.ssa Laura Anello, Presidente di ITALEA SICILIA e dell’associazione Le Vie dei Tesori. Il 10 maggio 2024 è stata presentata la nuova edizione de I Borghi dei Tesori: esperienza legata a Le Vie dei Tesori, che spinge il turismo nei borghi siciliani.

L’Onorevole Alessandro Anello, Assessore al Turismo del Comune di Palermo, ha invece presentato il progetto dell’Itinerarium Rosalie, in occasione del 400esimo anniversario del Festino di Santa Rosalia. L’Itinerarium, che intende seguire il percorso fatto della Santuzza, da Santo Stefano di Quisquina al Monte Pellegrino di Palermo, è stato promosso attivamente anche dal Dott. Francesco Campagna, socio della Cooperativa Culturale Korai e Console onorario del Ghana.

Uno degli ultimi relatori è stato il Dott. Tommaso Di Matteo, il giovanissimo fondatore della “Scuola Politica del Mezzogiorno” e direttore dello SPRINT (Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione del sistema delle imprese) della Regione Siciliana.

“Il turismo delle radici è un bagno di autostima”, come detto dal Dott. Giambalvo, perché i turisti che vengono a visitare la nostra terra vedono qualcosa che forse noi non riusciamo più a vedere. È necessario quindi osservare e studiare il territorio da più punti di vista. Il turismo infatti, è importante anche nella dimensione culturale, perché determina il riconoscimento delle identità di altri popoli e la conoscenza fra le culture.

Di un’esperienza turistica può far parte anche la gastronomia. La produzione gastronomica locale può essere una vetrina della storia e della tradizione culinaria della regione. Ad esempio, la produzione di dolci tradizionali o la reinterpretazione di specialità locali, possono aiutare a tutelare e conservare la cultura del territorio.

Il pomeriggio del 10 maggio 2024 è stato presentato l’ultimo libro del Dott. Mario Liberto, giornalista e direttore di Sicilia Agricoltura. Le monache di casa. Storia, aneddoti e curiosità dei dolci conventuali è un’opera che racconta un pezzo della cultura gastronomica siciliana.

Le “monache di casa” erano donne che si dedicavano alla vita spirituale, senza prendere i voti all’interno di un ordine religioso. Vivevano in una sorta di terza via, tra il matrimonio e la vita consacrata: in comunità, riunendosi in preghiera, ma senza avere vincoli istituzionali canonici.

Ogni comunità possedeva una sorta di monopolio su determinate ricette, studiate e perfezionate nel corso dei secoli dall’abilità di queste donne. Ricette segrete, come quelle di 32 dolci siciliani che rischiano di scomparire: un patrimonio culinario e culturale da preservare. Ricette scoperte e divulgate da Mario Liberto in un libro da leggere e degustare!

Alla presentazione sono intervenuti lo storico e scrittore Pippo Oddo, la docente di Antropologia Prof.ssa Rita Cedrini, e il direttore del Coro della Cappella Sistina il Monsignor Giuseppe Liberto. Il giornalista Michele Balistreri ha moderato l’incontro. Mentre la sapiente e vivace Patrizia Genova ha gestito l’intrattenimento.

La giornata, ricca di eventi culturali e in relazione col tema del libro appena presentato, si è chiusa con una degustazione di prodotti dolciari dello Chef pasticciere Salvatore Garofalo. La pasticceria ha sede a Lercara Friddi, dove sono stati creati alcuni dei dolci offerti. Come quello dedicato a Frank Sinatra, l’irresistibile “trionfo di gola” e le tradizionali e saporite “pantofole”.

Le dolci creazioni artigianali, tramandate da generazioni e caratterizzate da sapori intensi e autentici, sono un piacere per il palato, ma anche un ponte emotivo che collega il presente al passato. In un mondo sempre più globalizzato, il turismo delle radici e l’arte dolciaria tradizionale rappresentano una testimonianza di identità e continuità culturale. Entrambe offrono a coloro che viaggiano nelle terre siciliane un viaggio emozionale attraverso il tempo e le tradizioni.

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