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Chiesa Maria Santissima delle Grazie: un viaggio culturale e religioso a Niscemi

di Rosè Militello
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Ricco di spunti e confronti soggettivi e religiosi, la visita organizzata qualche giorno fa dal Gruppo Culturale di Niscemi “Lit & Co”, presso una delle chiese barocche più antiche della città, “Maria Santissima delle Grazie”, erroneamente identificata dalla popolazione locale come “Chiesa di Santa Lucia”.

Situata ad ovest della Piazza storica di Vittorio Emanuele, venne edificata nel 1773, sui resti di una primitiva chiesetta rustica della Niscemi feudale, per volontà del Barone Iacona e del principe Ercole Michele Branciforte. La facciata fu costruita su progetto di Lucio Iacona, in pietra bianca di Comiso e si divide in tre ordini, quello centrale che ospita la statua di San Gaetano e, l’ultimo, tre celle campanarie. La pietra venne scolpita dall’artista Biagio Pulichino.

La bellissima chiesa è ad un’unica navata con decorazioni del tardo barocco che ingentiliscono l’interno, sormontato da volte a botte incise a lunette. Possiede cinque altari; quello maggiore è in marmo policromo con lavorazioni in stile classico siciliano. Di notevole valore i bassorilievi con San Gaetano. Del 1753 è il dipinto “Martirio di Santa Lucia”. Sopra l’altare maggiore è collocato un pregevole quadro di Madonna con Bambino. Sugli altari di sinistra ci sono opere del Vaccaro di Caltagirone, dedicate alla Sacra Famiglia. Del 1947 sono invece alcuni dipinti di Giuseppe Barone: “Gesù fra i dottori” e “Gesù che scaccia i mercanti dal tempio”. Tra le vele delle finestre sono affrescate: Santa Rosalia, Santa Ninfa, Sant’Apollonia e Sant’ Agata.

Per decenni questa deliziosa e quasi sconosciuta chiesetta è rimasta chiusa ed esposta alle intemperie anche se, nel corso del tempo, sono stati necessari alcuni interventi di manutenzione. Tuttavia la dimora religiosa veniva aperta al pubblico durante il periodo della festività di Santa Lucia, che la popolazione di Niscemi ha sempre tenuto in grande considerazione. Infatti le donne della città, nel giorno dedicato alla Santa, il 13 dicembre, preparano una delizia dolciaria che sembra avere origini antichissime. Si tratta delle locali “Cuddureddi”, dolcetti a base di farina, acqua e zucchero, a forma di panetti variegati e minuscoli che, raccolti in cesti di vimini, vengono offerti tutti gli anni alla Diocesi e donati a quanti si recano in chiesa lasciando una piccola offerta. Questa tradizione veniva infatti evocata proprio nella Chiesa sopra descritta, accompagnata da una celebrazione eucaristica. Per ragioni di spazio, data l’affluenza dei moltissimi fedeli, la diocesi ha preferito spostare gli avvenimenti religiosi, presso la vicina cattedrale di Niscemi, “Santa Maria D’Itria”.

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