Il territorio dei Monti Sicani oggi piange una delle sue figure più straordinarie. Dopo una lunga malattia, ci ha lasciati il dott. Salvatore “Totò” Trainito, uomo di rara intelligenza, rigore e passione, protagonista indiscusso della vita economica, sociale e culturale degli ultimi cinquant’anni in questa area rurale di Sicilia.
Con lui se ne va non solo un professionista stimato, ma anche un’anima profondamente legata alla sua terra. Uomo di origini contadine, mai rinnegate ma anzi sempre orgogliosamente rivendicate, Totò è stato un punto di riferimento per decine di comunità, un visionario capace di coniugare competenza e sogno, concretezza e innovazione.
La sua lunga carriera di commercialista lo aveva portato ad aprire studi in oltre dieci comuni del territorio sicano, rendendolo una figura familiare in tantissimi paesi. Chiunque l’abbia incontrato, anche solo per una consulenza, non poteva che restare colpito dalla sua dedizione, dalla sua serietà e da quell’atteggiamento fermo ma sempre umano, con cui affrontava ogni sfida.
Totò Trainito era molto più di un professionista. Era un uomo del fare, un instancabile lavoratore che metteva anima e cuore in ogni progetto. Intransigente, sì, ma prima di tutto con se stesso. Rigoroso, ma capace di guardare lontano, molto più in là degli orizzonti che tanti si accontentavano di vedere.
Fra le sue numerose iniziative imprenditoriali, spicca la fondazione della Fonte Santa Rosalia S.p.A., un’impresa nata dalla sua caparbietà e dal suo spirito d’innovazione, poi venduta al colosso internazionale Nestlé e diventata celebre come “Acqua Vera”. Un successo che testimonia la sua capacità di trasformare un’idea in un’eccellenza riconosciuta a livello europea.
Ma non si è fermato lì. Il suo amore per il territorio lo ha spinto a lanciare il Consorzio della pera coscia di Castronovo di Sicilia, per valorizzare un prodotto tipico locale, puntando su strutture di conservazione avanzate per prolungarne la stagionalità e aumentarne il valore sul mercato.
Non meno importante il ruolo da protagonista nella creazione dell’O.P.O.L. dei Monti Sicani e del Vallone, consorzio nato per promuovere l’olio extravergine di collina prodotto nel cuore della Sicilia. Oppure l’O.C.C. di Castronovo, organismo pensato per offrire soluzioni concrete alle aziende in difficoltà economica.
Dal suo studio, gestito insieme alla sua amata moglie, la dott.ssa Rosaria Fina, sono passati centinaia di giovani collaboratori, ai quali ha saputo trasmettere competenza, passione e rigore. Con molti di loro ha condiviso un cammino professionale, ma anche umano, fatto di rispetto e formazione continua.
Negli ultimi anni aveva realizzato un sogno del padre: la costruzione di un frantoio all’avanguardia, tra i più moderni della Sicilia, simbolo di una visione sempre rivolta al futuro. A questo aveva affiancato un ritorno deciso all’agricoltura, coltivando pesche, pere, mele e olive, con la stessa passione e la stessa testardaggine che lo avevano sempre contraddistinto.
E così è nato il suo olio, il “Grotte di Capel Venere”, un extravergine di eccellenza, premiato con il prestigioso riconoscimento di “Pezzo da 90 dell’Enogastronomia italiana” dall’Accademia Internazionale di settore. Un premio al prodotto, certo, ma anche – e soprattutto – all’uomo che l’ha reso possibile.
È stato anche ragioniere capo del Comune di Castronovo di Sicilia, ruolo che ha ricoperto con la consueta competenza e senso del dovere, prima di dedicarsi a tempo pieno alla consulenza e all’imprenditoria agricola.
Totò Trainito era come un moderno Re Mida: tutto ciò che toccava si trasformava in qualcosa di prezioso. Ma la sua vera ricchezza era la sua umanità. Sempre disponibile, sempre pronto a condividere idee, suggerimenti, visioni. La sua mente era un laboratorio instancabile, e il suo cuore sempre aperto alla sua terra e alla sua gente.
Fu anche presidente del Rotary dei Monti Sicani, portando avanti progetti e iniziative che hanno lasciato un segno tangibile sul territorio.
Totò era anche un visionario autentico, uno di quelli rari, capaci di guardare al futuro con occhi concreti e mente lucida. Nei suoi discorsi tornava spesso un pensiero fisso: le potenzialità del territorio e, soprattutto, il desiderio profondo di creare lavoro per i giovani. A conferma del suo impegno per il territorio e della comunità castronovese è stato il fondatore dell’associazione culturale Kassar e dell’Unione Sportiva Castronovo.
Era questa la sua vera missione, il suo sogno: evitare che le menti migliori della sua terra fossero costrette a partire, offrendo invece occasioni di crescita, qui, nei Monti Sicani.
Chi lo conosceva solo superficialmente poteva fraintenderlo: il suo sguardo talvolta severo, l’espressione un po’ burbera, non lasciavano trasparire immediatamente la profonda bontà d’animo che lo animava. Eppure, bastava poco per scoprire un uomo affabile, generoso, autentico, sempre pronto a tendere una mano, ad ascoltare, a proporre soluzioni dove altri vedevano solo problemi.
La sua mente, così rapida e creativa, non sempre trovava un linguaggio comune con chi si accontentava di restare fermo. Questo lo rendeva a volte insofferente verso i perditempo, verso chi non condivideva il suo passo deciso. Ma non era impazienza sterile: era la frustrazione di chi vede più lontano degli altri e, per questo, spesso non viene compreso.
Totò era anche un fine conoscitore dell’animo umano. Aveva la rara capacità di intuire, quasi a pelle, con chi valesse la pena dialogare, e con chi fosse tempo perso. Una dote rara, quasi istintiva, che appartiene solo a chi ha vissuto tanto, osservato tanto, e imparato a riconoscere l’autenticità delle persone.
Ma è forse in un gesto silenzioso, poco noto ai più, che si misura davvero la statura morale di Totò Trainito: ha adottato un ragazzo, lo ha accolto nella sua vita, lo ha sostenuto negli studi, lo ha amato come un figlio – forse più di un figlio – perché scelto con il cuore. Un atto di puro altruismo che racconta più di mille parole il valore di quest’uomo straordinario.
Un amore smisurato lo legava alla moglie e alla sua famiglia, un sentimento profondo fatto di rispetto, complicità e dedizione quotidiana. Ma erano i nipoti il centro del suo cuore: per loro Totò era sempre presente, disponibile in ogni momento, pronto a offrire il suo tempo, il suo affetto e il suo supporto in qualsiasi circostanza. Era il nonno che tutti vorrebbero avere: premuroso, attento, capace di trasmettere valori con l’esempio, prima ancora che con le parole.
Con la sua scomparsa, i Monti Sicani perdono una colonna portante, un figlio devoto, un esempio per intere generazioni. Ma il suo spirito continuerà a vivere nei suoi progetti, nei frutti della sua terra, nell’olio che porta il profumo delle sue colline, nei giovani che ha formato, e nel cuore di chi ha avuto la fortuna di incrociare la sua strada.
Addio, Totò. La tua eredità non si misura in numeri o successi, ma nel solco profondo che hai lasciato nella storia del tuo territorio e nella memoria di tutti noi.
