Cent’anni fa, il 6 settembre 1925, a Porto Empedocle nasceva Andrea Camilleri: lo scrittore che ha saputo ridefinire la narrativa siciliana, italiana e internazionale. Un autore che ha conosciuto la fama superati i sessant’anni: un “debutto tardivo” che si trasformò in una travolgente rinascita creativa, capace di conquistare milioni di lettori nel mondo. Il suo centenario è l’occasione per celebrare un grande autore e la forza universale delle storie che sanno arrivare al cuore di intere generazioni.
Figlio di Carmelina Fragapane e Giuseppe Camilleri, Andrea Calogero Camilleri nacque in una Sicilia ancora rurale, ma ricca di talenti soprattutto in ambito letterario. Precisamente a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Poco lontano da quella contrada Kaos dov’era nato Luigi Pirandello, già noto intellettuale e cugino della nonna paterna di Andrea Camilleri.
Infanzia e formazione
Andrea Camilleri esercitò diversi atti di ribellione durante la sua giovinezza. La madre era profondamente religiosa e il padre un fervente fascista: nonostante nutrisse rispetto nei confronti della religione, riuscì a farsi espellere da un collegio religioso; e dopo un’iniziale fiducia in Mussolini, iniziò a coltivare ideali liberali e antifascisti. Col tempo, Andrea Camilleri divenne ateo e possedette sempre un carattere indipendente e anticonformista.
Ciononostante, Andrea Camilleri fu sempre molto legato alla sua famiglia e alle tradizioni della sua terra. Dopo i contrasti giovanili dovuti alle divergenze politiche, il rapporto col padre fu fondamentale per la crescita personale e letteraria di Andrea Camilleri. Proprio il personaggio del Commissario Montalbano raccoglie alcuni tratti della personalità di Giuseppe Camilleri, quali il coraggio e l’integrità morale e intellettuale.
All’interno della cerchia dei “familiari” di Andrea Camilleri si devono ricordare altre due persone: Elvira e Minicu. Elvira era la nonna materna, che lo esortava a stimolare la creatività. Minicu era un contadino della casa di campagna dei nonni materni con la capacità d’inventare racconti fantastici, ed è stato fonte di tantissime ispirazioni narrative.
Nonostante abbia interrotto gli studi universitari alla facoltà di Lettere a Palermo, Andrea Camilleri si avvicinò al mondo del teatro e della letteratura. Del resto, fin dalla giovane età aveva mostrato interesse per i romanzi d’avventura e d’indagine, oltre che per il teatro. Era attratto dalle voci potenti della sua terra e dal linguaggio come strumento d’identità.
La carriera a Roma
Nel 1949 si trasferì a Roma per frequentare l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, che non portò a termine per una nota disciplinare. Nella Città Eterna iniziò una lunga carriera intellettuale. Andrea Camilleri divenne regista teatrale e sceneggiatore, portando in scena Pirandello e Beckett. Per la RAI fu spesso regista e delegato di produzione, realizzando numerosi sceneggiati televisivi.
Dopo aver studiato e rielaborato numerosi opere nazionali e internazionali, negli anni ’60 Andrea Camilleri decise di scrivere e pubblicare la sua prima storia. Ma solo nel 1978 venne pubblicato il suo primo romanzo: Il corso delle cose. L’opera possedeva già la caratteristica dell’idioletto, quel mix tra italiano e siciliano che divenne la cifra stilistica di Andrea Camilleri. Tuttavia, le sue prime opere non ebbero molta fortuna.
L’esordio letterario e il successo con il fenomeno Montalbano
Fu nel 1994 che Andrea Camilleri trovò finalmente la via del successo, con La forma dell’acqua: il primo del ciclo di Montalbano. Ambientato in una Vigata immaginaria, il protagonista è il Commissario Salvo Montalbano, personaggio che avrebbe consegnato il suo autore alla Storia della Letteratura italiana.
Con La forma dell’acqua, Andrea Camilleri ha dato vita a un universo letterario che conquistò lettori e critica. Il romanzo è seguito da Il cane di terracotta (1996), entrambi pubblicati dalla Sellerio, che divenne la casa editrice di quasi tutte le opere di Andrea Camilleri.
Il ciclo di Montalbano deve la vita anche a Elvira Sellerio, conosciuta grazie all’intercessione di Leonardo Sciascia. È stata la fondatrice dell’omonima casa editrice siciliana a insistere con Andrea Camilleri affinché continuasse a scrivere le vicende del Commissario Montalbano.
Il ciclo comprende 28 romanzi, a cui si aggiunge un libro scritto a quattro mani con Carlo Lucarelli, 6 raccolte di racconti, un volume incentrato sulle avventure del Commissario da giovane (dal quale sono tratti gli episodi della serie Il giovane Montalbano della RAI) e numerose altre storie apparse in riviste e antologie collettive.
I romanzi di Andrea Camilleri, nei quali il siciliano si mescola all’italiano in un impasto linguistico immediatamente riconoscibile, sono tradotti in oltre 30 lingue. Dalla carta stampata quell’universo si è riversato nella televisione, con il successo planetario delle avventure del Commissario Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti.
Nel ciclo di Montalbano la Sicilia barocca e solare è la cornice di storie complesse e attuali, e il siciliano ha ricevuto nuova dignità letteraria. Con oltre 30 milioni di copie diffuse in tutto il mondo, Andrea Camilleri divenne uno degli autori più tradotti e venduti del nostro tempo.
Oltre Montalbano: romanzi storici e di impegno civile
Tuttavia, Andrea Camilleri non è solo il “padre” di Montalbano. Un terzo dell’opera di Andrea Camilleri comprende romanzi e racconti storici, come Il birraio di Preston (edito nel 1995). La maggior parte di questi è ambientata tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento; alcuni anche nei secoli precedenti. In queste opere emerge la capacità di Andrea Camilleri nell’intrecciare documentazione storica e invenzione letteraria.
Accanto ai racconti storici e del ciclo di Montalbano, Andrea Camilleri ha scritto anche diversi romanzi e racconti ambientati nel nostro tempo. In molti casi si tratta di indagini a sfondo poliziesco, che confermano sia la sua abilità nel costruire trame complesse, sia la capacità di dar voce a una società in continuo mutamento. A questi si aggiungono racconti di varia natura, a volte inclusi in raccolte personali, altre volte pubblicati in opere collettive o in riviste.
Una parte non trascurabile della sua produzione riguarda libri di memorie, testi dedicati al teatro e saggi di carattere politico e sociale, pubblicati su riviste come MicroMega, sotto forma di dialoghi o interviste. Andrea Camilleri ha saputo unire ironia e denuncia sociale, e in ogni sua opera ha espresso il proprio impegno civile. Egli non smise mai di esprimere le proprie opinioni con lucidità, anche in età avanzata, diventando voce autorevole nel dibattito pubblico.
L’eredità di Andrea Camilleri
Sposato con Rosetta Dello Siesto dal 1957, ebbe tre figlie e diversi nipoti. Come il suo parente e illustre letterato Luigi Pirandello, anche Andrea Camilleri è morto a Roma. Il 17 luglio 2019, all’età di 93 anni, ci ha lasciato un patrimonio letterario immenso. Al 2023, il corpus letterario di Andrea Camilleri conta più di 110 volumi, cui si aggiungono racconti dispersi, scritti d’occasione e numerosi interventi critici e di impegno civile. Una produzione vastissima, che lo conferma tra gli autori più prolifici e amati della letteratura contemporanea.
La storia di Andrea Camilleri ci ricorda che non è mai troppo tardi per inseguire le proprie passioni, e che le storie autentiche continuano a vivere ben oltre chi le ha create. Nel 2025, anno del centenario della sua nascita, l’Associazione Fondo Andrea Camilleri ha delineato un programma con varie attività, per ricordare la vita artistica del famoso scrittore. Tra le iniziative vi è il Premio Andrea Camilleri – Nuovi Narratori, pensato per dare spazio a coloro che intendono misurarsi con il racconto, la poesia e la scrittura teatrale.
Un ricordo sempre vivo
Ad Andrea Camilleri sono stati dedicati riconoscimenti, premi e persino un asteroide (204816Andreacamilleri, scoperto nel 2007). Nel corso degli anni ha anche ricevuto moltissime lauree ad honorem.
Celebrare i cento anni di Andrea Camilleri significa rendere omaggio non solo a un “maestro della parola”, ma anche alla forza universale della narrazione che continua a unire lettori di epoche e luoghi diversi. Andrea Camilleri rimane ancora oggi una voce imprescindibile della letteratura contemporanea, siciliana, italiana e mondiale.
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